Ho recentemente acquistato a scopo di test e senza ancora una destinazione finale, un RaspberryPi 5 4GB ad un prezzo abbastanza conveniente. Diciamo che sono un grande fan del Raspberry, oltre questo ho un rev. 2, un ver. 2, uno Zero (non 2W), un OrangePi Zero 2W, ma ciò che mi incuriosiva di più di questa nuova versione è la presenza di una porta PCIe 1x utilizzabile.
Questa novità permette il collegamento al Raspi 5 di una serie di periferiche che possono espanderne gli ambiti di utilizzo, c’è anche chi ha provato ad installarci su una GPU discreta, spoiler alert, senza grossi risultati.
Ciò però che mi intrigava di più era la possibilità di utilizzarlo come NAS, ma ho abbandonato questa idea quasi subito, dopo averne studiato le caratteristiche. Infatti, a mio modo di vedere, un NAS deve avere sicuramente una serie di caratteristiche fondamentali:
- Alemeno 8GB di RAM;
- Un boot da disco NVME, magari due;
- Possibilità di installare almeno due dischi da 3,5”, da configurare in ZFS su TrueNAS;
- Almeno una porta 2,5Gbps;
- Almeno una porta SFP+.
Inoltre per convincermi ad assemblare un NAS basato su Raspberry Pi 5 deve sicuramente convenire economicamente rispetto a soluzioni alternative.
Ma analizziamo tutto per punti.
La RAM
Il Raspberry Pi, notoriamente, non permette l’espansione della memoria, acquisti il modello da 4GB ed hai 4GB, acquisti il modello da 8GB ed hai 8GB. Rispetto alle alternative quindi non c’è storia.
Il disco NVME
E qui entra in gioco il PCIe e le prime considerazioni su di esso, che poi rappresenteranno uno degli argomenti di maggiore interesse di tutte le valutazioni. Diamo qualche dato che ci servirà anche a rispondere ai punti successivi. Si tratta di un PCIe 2.0 x1, forzabile a gen. 3, questo significa un massimo di 8 GT/s che equivalgono a circa 985 MB/s. Possiamo quindi installarci un NVME per il boot, anche se le velocità degli NVME gen. 3 arrivano a 2.400MB/s in lettura e 1.100MB/s in scrittura, quindi lo slot rappresenta il collo di bottiglia per il funzionamento a velocità piena.
Le altre unità
Per poter installare però unità alternative non è sufficiente installare una porta M.2 per l’installazione dell’NVME di boot, in quanto andremmo ad occupare tutte (o quasi) le porte più utili. Ci sono quindi disponibili sul mercato degli adattatori M.2 sdoppiati ed anche quadruplicati, questo significa però che il bus PCIe 1x andrà suddiviso per il numero di unità che andremo ad installare, per cui potremo installare o 2 unità M.2 o 4 unità M.2, ma nel primo caso trasformandole tutte in PCIe gen. 2, nel secondo caso addirittura gen. 1, con velocità massime rispettivamente di 500 MB/s e 250 MB/s. Come avrete sicuramente già capito il tutto è abbastanza inutile, in quanto un’interfaccia SATA 3.0 ha una velocità di 600MB/s, quindi lo slot andrà in ogni caso a fare da collo di bottiglia per tutte le unità.
La porta 2,5Gbps
Riguardo il NIC 2,5Gbps, per quanto già detto, sarebbe impensabile installarlo sullo slot PCIe, per cui l’unica soluzione che vedo è quella di usare un adattatore USB 3.0, e da quel che leggo online le velocità sono abbasta buone, ma qualcuno lamenta un leggero aumento dei consumi in idle.
Lo slot SFP+
L’installazione di uno slot SFP+ su RaspberryPi 5, richiedendo 10Gbps è praticamente impossibile.
Il fattore economico e le alternative
Parliamo ora di prezzi e di convenienza. Per poter assemblare un NAS basato su RaspberryPi dovrò limitarmi sull’uso della memoria, sulla velocità e la quantità degli hard disk meccanici, sulla quantità delle unità NVME, sulla disponibilità di una porta SFP+, sulla quantità di NIC 2,5Gbps. I prezzi, escludendo quello degli hard disk meccanici, sono i seguenti:
- RaspberryPi 5: 89,00€
- Alimentatore 27W: 17,00€
- Dissipatore con ventola: 11,00€
- Adattatore NVME x 2: 28,00€
- NVME 256GB: 25,00€
- Adattatore SATA 3: 40,00€
- Adattatore USB 3 to NIC 2,5Gbps: 22,00€
Totale 232,00€
Tutto sommato però dobbiamo anche considerare che con una porta di rete 1 Gigabit, come quelle presenti sulla maggior parte delle schede madri in vendita, si raggiungono massimo trasferimenti di 110MB/s, per cui a conti fatti il vero collo di bottiglia è la rete, nemmeno il resto dell’hardware. Anche con l’installazione di un adattatore 2,5Gbps, come quello previsto nell’elenco precedente, la velocità della rete è comunque inferiore alla velocità massima di lettura e di scrittura, sempre che sulla rete non vi sia più di una macchina che accede al NAS in contemporanea. Quindi direi che qualcuno potrebbe anche accettare il compromesso.
Sul mercato, però si trovano alternative ben più valide e sicuramente più economiche del RaspberryPi, come ad esempio i vari NUC basati su Intel N100. Hanno più RAM e la possibilità di espanderla e spesso sono dotati di base di 2 o più NIC 2,5Gbps o, in alternativa, di porte SATA 3. Anche il prezzo è inferiore, perché spesso non si superano i 200,00€. Hanno inoltre spesso anche una porta PCIe più veloce di quella del RaspberryPi.
Conclusione
Dal mio punto di vista, quindi, il RaspberryPi rimane un bel giocattolino, ma per farci altro. Se stai pensando di creare un NAS io consiglierei di valutare opzioni alternative, o anche di acquistare un NAS già assemblato. Il RaspberryPi 5 è comunque ottimo in altri ambiti, come Docker, Home Assistant o sicuramente per l’emulzione di giochi retro, grazie agli ottimi RetroPie, Batocera e simili.